Riceviamo e volentieri diffondiamo…

Michail Bakunin webRiceviamo da Alex (http://fecciax.blogspot.it/) che ringraziamo scusandoci per il ritardo:

 

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Internazionale: il fumetto di St imier esce in tedesco

Ringraziamo la compagna TI dalla Germania che ha curato la traduzione in Tedesco del fumetto istantaneo scritto, disegnato e stampato in diretta dall’incontro internazionale anarchico di Saint Imier da Marco Gastoni, Nicola Gobbi e Jacopo Frey.

Il fumetto in Tedesco è scaricabile gratuitamente qui:

Internazionale Tedesco

Come tutte le altre versioni disponibili fino a questo momento (in italiano, castigliano/argentino, francese, inglese e catalano) è presente un link nella colonna destra del blog dal quale potete agevolmente scaricare il fumetto.

Inoltre, abbiamo aperto un account su Issuu nel quale potete trovare, leggere online, scaricare e condividere agevolmente con i vostri contatti tutte le versioni:

http://issuu.com/malatesta6

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Diario di un volontario a Saint Imier

Riceviamo il racconto di Stefano, uno dei volontari italiani presenti a St Imier e, molto volentieri, pubblichiamo per condividere lo spirito di partecipazione che ha reso possibile l’Incontro Internazionale Anarchico (in questo articolo un resoconto):

Volevo parlarvi della mia esperienza come lavoratore volontario a St Imier, che sarebbe dovuta iniziare il 3 di agosto e sarebbe dovuta finire il 17 di agosto, anche se, in realtà, abbiamo iniziato il 5 agosto e già il 13/14 agosto si è terminato di risistemare, a riprova della ottima condotta tenuta da* anarchic* di tutto il mondo che hanno partecipato all’incontro. Continua a leggere

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Internazionale esce anche in Catalano!

Ringraziamo la compagna di Barcelona Raquel BERMÚDEZ che ha curato la traduzione in Catalano del fumetto istantaneo scritto, disegnato e stampato in diretta dall’incontro internazionale anarchico di Saint Imier da Marco Gastoni, Nicola Gobbi e Jacopo Frey.

Il fumetto nella bella lingua Catalana è scaricabile gratuitamente qui:

InternazionaleCatalano

Una tavola del fumetto in Catalano

Come tutte le altre versioni disponibili fino a questo momento (in italiano, castigliano/argentino, francese e inglese) è presente un link nella colonna destra del blog dal quale potete agevolmente scaricare il fumetto. Inoltre, abbiamo aperto un account su Issuu nel quale potete trovare, leggere online, scaricare e condividere agevolmente con i vostri contatti tutte le versioni:

http://issuu.com/malatesta6

Aspettiamo conferma ma, nel frattempo, vi anticipiamo che, salvo imprevisti, gli autori del fumetto saranno a Milano il 25 ottobre alle 18,30 presso il Circolo La Scighera in Via Candiani 131 (di fianco alla stazione ferroviaria Bovisa) per l’apertura di un’esposizione di materiali originali dedicata al fumetto Internazionale e ad altri progetti dei nostri autori. Ringraziamo le/i compagn* della Scighera per l’invito. Ovviamente, saremo lieti di incontravi per parlare di St Imier e di fumetti! Aiutateci a far girare la voce!

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Da Saint-Imier a Milano. Per un Coordinamento Anarchico e Libertario…

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo:

Una squadra di anarchici…

L’incontro internazionale di Saint-Imier dell’agosto 2012 è stata anche un’occasione per alcuni compagni e compagne provenienti dall’Italia di rivedersi e confrontarsi. Durante questi momenti di condivisione e socialità è emersa l’esigenza di creare ulteriori situazioni di dibattito e discussione aperta, che possano coinvolgere collettivi e singoli interessati, al di là delle specifiche appartenenze.

In un momento favorevole per il movimento anarchico, in costante crescita, come ha dimostrato l’incontro di Saint-Imier di questa estate, la nostra volontà è quella di unirsi e ritrovarsi sulla base di punti comuni e intenti condivisi per dare maggiore incisività e visibilità ai momenti di lotta che si sviluppano nei territori, rafforzando i collegamenti tra le varie realtà. Per concretizzare queste istanze proponiamo quindi un’assemblea aperta:

Sabato 20 ottobre alle 12,00 a Milano, al Circolo dei Malfattori, via Torricelli 19.

Compagne\i di Milano, Roma, Benevento e Bologna

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Internazionale – Crescono le traduzioni!

Internazionale, il fumetto istantaneo dell’incontro anarchico di St Imier, scritto e disegnato in diretta da Marco Gastoni, Nicola Gobbi e Jacopo Frey è stato pubblicato in Argentina da* compagn* di Editores Matreros. Ringraziamo Maribel, Gonzalo e Alejandro per la collaborazione sperando che il fumetto piaccia nella terra dell’Eternauta (tra l’altro, si intravede un omaggio a questo personaggio anche nel nostro fumetto, scoprite dove!).

Internazionale nella sua versione argentina si può leggere e scaricare nel link indicato sotto, oppure nella colonna destra de L’Anarchico blog tra i Blog amici e i Links nella nuova sezione dedicata al fumetto:

http://issuu.com/labibliopop/docs/instant-comix-st-imier

Sappiamo che è in preparazione la versione brasiliana del fumetto (in portoghese) e che una compagna sta lavorando alla versione in tedesco.

Inoltre, Raquel una compagna di Barcelona ci ha inviato le traduzioni in castigliano e catalano che provvederemo a pubblicare nei prossimi giorni.

Questo fumetto sta raccogliendo molto interesse: ringraziamo davvero tutt* quell* che hanno contribuito. Senza il vostro aiuto e il vostro supporto nel diffondere questo lavoro in tutto il mondo, avremmo lavorato per niente!

Un pensiero ed un abbraccio anarchico vola quindi a voi, ovunque voi siate! Grazie!

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“Internazionale” English version of the Instant Comic – Saint Imier Anarchist Meeting 2012

Thanks to Marco Gastoni and Bruce Scholten, the “Internazionale”, instant comic written and drawn live from the International Anarchist Meeting held in St Imier Switzerland from the 8th to the 12th August 2012 by Marco Gastoni, Nicola Gobbi and Jacopo Frey, has been adapted for the English language:

InternazionaleStImierEnglish

Internazionale St Imier Instant Comic

The cartoon was originally published in French language during the meeting in three issues, respectively, explaining the origins of the First International, the conclusions of the first anarchist congress in history, held in St. Imier in 1872, and the spirit of what happened in the meeting of 2012. Then we produced a booklet version in Italian containing all the tables (here).

We want to thank all the people who have helped us both in St Imier, during production of
the comic, and also subsequently for the adaptations and translations.

The comic can be downloaded free of charge in all languages available so far on
this blog and is currently being translated in many countries of the world.

For any communication and publishing please write to: mala.testa@bruttocarattere.org

You are free to print this comic in its entirety and to spread it on subscription to fund libertarian initiatives.

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Incontro internazionale anarchico St Imier 2012: un resoconto di autogestione e rispetto

Piazza dietro la Sala degli Spettacoli ove funzionava una delle mense autogestite

Come sapete dai precedenti articoli che, fin dall’anno scorso, preparavano il terreno per l’incontro mondiale dell’anarchismo di St Imier nel Giura Bernese, in Svizzera, L’Anarchico ha considerato quest’occasione come un momento veramente importante per il movimento anarchico. Inizialmente, molte persone con cui avevo parlato erano “tiepide” sull’argomento, ma non avevo alcun dubbio sul fatto che avrei ritrovato tutt* quant* all’incontro e che l’atmosfera si sarebbe, nel frattempo, adeguatamente “riscaldata”. Alla fine, i media hanno parlato di oltre 3.000 partecipanti e, secondo alcuni, fino a 5.000 persone si sono avvicendate a St Imier durante i 5 giorni di manifestazione. Una preponderante presenza giovanile dimostra che il movimento anarchico mantiene una gran capacità di rigenerazione e rinnovamento.

Compagne e compagni molto diversi fra di loro per età, riflessioni e pratiche si sono trovati insieme per una settimana, autogestendo tutte le proprie attività. La convivialità è, a mio avviso, un ottimo sistema per poter riconoscere i tratti che ci accomunano e che ci rendono affini favorendo, allo stesso tempo, lo scambio. Il clima prevalente a St Imier mi è sembrato quello del costante e continuo confronto fra le infinite diversità dell’anarchismo internazionale. E alla fatica del confronto ha fatto seguito la moltiplicazione della soddisfazione e dell’entusiasmo, divenuti palpabili durante l’incontro. Continua a leggere

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Internazionale – Instant Comix dell’incontro Internazionale Anarchico di St Imier

Una tavola della versione italiana dell’Internazionale – Fumetto istantaneo dell’Incontro Internazionale Anarchico di St Imier Agosto 2012 – Svizzera

Pronta la versione in lingua italiana del fumetto scritto e disegnato da Marco Gastoni, Nicola Gobbi e Jacopo Frey a St Imier (vedi precedente articolo) che poi in realtà è il testo originale del fumetto: quindi, se volete tradurre usate questo. Abbiamo preparato questa versione libretto per agevolare la stampa del documento e la successiva distribuzione. Dovreste essere in grado di produrre una versione  originale basata su fogli A3 piegati in mezzo e una versione tascabile basata su A4 piegati in mezzo, entrambe da 16 facciate stampate fronte e retro.

Lasciamo a voi la scelta sui formati e speriamo che il fumetto possa servire a conoscere meglio la storia del nostro movimento e che possa trasmettervi un po’ delle emozioni che abbiamo provato noi a St Imier quest’estate.

Siamo in contatto con compagn* che si stanno preparando versioni tradotte del fumetto in Argentina e Brasile! Grazie per l’attenzione speriamo che anche all’estero il fumetto serva a raccogliere un po’ di fondi per iniziative libertarie!

Ecco qui il file:

LibrettoInternazionaleIta

This is the Italian version to be considered the one on which the further translations should be based. Thanks in advance for helping us in sharing this work everywhere!

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St Imier: Internazionale, instant comix dell’incontro internazionale anarchico

Appena tornato. Impossibile per me sintetizzare questi giorni stupendi a St Imier in poche parole e adesso non ho tempo di elaborare le mie sensazioni… lo farò in seguito. Basti sapere che eravamo circa 5.000 da tutto il mondo e che l’atmosfera è stata magica!

Copertina del fumetto istantaneo “Internazionale” di Gastoni-Gobbi-Frey. Scritto e disegnato a St Imier durante l’incontro internazionale anarchico 8-12 agosto 2012

Voglio però pubblicare una delle cose interessanti che ho trovato a St Imier: un fumetto istantaneo, cioè scritto e disegnato in diretta dall’incontro internazionale dell’anarchismo da tre compagni italiani che hanno affidato a L’Anarchico Blog la pubblicazione del loro lavoro. I 3 numeri originali in pdf che trovate in fondo all’articolo rispecchiano in modo totalmente fedele i 3 numeri dell’instant comix “Internazionale” in lingua francese distribuito a St Imier. Per questo ringrazio Marco Gastoni, Nicola Gobbi e Jacopo Frey della fiducia accordata a questo blog e spero che possa portare fortuna alla diffusione del loro lavoro anche per le tant* compagn* che non erano a St Imier.

Si tratta di un fumetto in tre numeri usciti durante l’incontro che spiegano rispettivamente le origini della prima internazionale, le basi del primo congresso anarchico della storia a st Imier nel 1872 e l’andamento dell’incontro tenutosi dal 8 al 12 agosto del 2012. Continua a leggere

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David Graeber: Debito – Una recensione

Ricorderete senz’altro l’antropologo statunitense del movimento Occupy Wall Street, David Graeber, che avevo incontrato qualche settimana fa. Successivamente, ho avuto modo di leggere molte interviste relative alla sua visita italiana ed approfondimenti sul suo pensiero e mi è venuta voglia di condividere le mie osservazioni sul suo libro, edito dal Saggiatore e dedicato a 5000 anni di storia del debito[1]. Ricordo anche che David ha pubblicato diversi libri più snelli e focalizzati sulla situazione attuale con la casa editrice libertaria Eleuthera e con la Manni che vi consiglio assolutamente di leggere.

Manifestanti di Occupy Wall Street

Intanto, l’incontro personale che ho avuto con David mi ha confermato che si tratta di una persona socievole, adattabile a molte situazioni diverse e capace di utilizzare i più appropriati registri comunicativi. Dal punto di vista dei suoi scritti, David è quello che io classifico come un “fottutissimo genio” ovvero uno scrittore capace di appassionare il lettore accompagnandolo a visitare un sistema di pensiero chiaro nella sua complessità. Graeber scrive di cose anche estremamente remote rispetto al mondo attuale che, però, vengono immediatamente percepite come rilevanti ai giorni nostri. E le cose che lui scrive da un punto di vista antropologico, storico ed economico accompagnandoci in 5000 anni di storia del mondo da Hammurabi ai giorni nostri sono rilevanti per interpretare la società odierna e, soprattutto, per chi è interessato a cambiarla. Continua a leggere

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8-12 Agosto: Incontro Internazionale Anarchico a St Imier

Uscirà su A Rivista Anarchica:

Manifesto dell'iniziativa

Dopo quasi trent’anni dall’ultimo incontro internazionale del 1984 a Venezia, si terrà a St. Imier (Giura bernese, CH), un incontro internazionale dell’anarchismo dal 8 al 12 agosto 2012. Avevamo già salutato con entusiasmo questo evento in un articolo dello scorso dicembre.

L’Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIT) detta anche Prima Internazionale è stata fondata nel 1864. Sezioni dell’Associazione si sviluppano rapidamente in tutta la regione del Giura Svizzero soprattutto tra i lavoratori e le lavoratrici a domicilio. All’arrivo di Bakunin nella regione nel 1869 la Federazione Giurassiana diventa uno dei poli libertari dell’AIT in opposizione alla tendenza marxista. Continua a leggere

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David Graeber: entro 3 anni il sistema esploderà… Una chiacchierata con L’Anarchico

David Graeber

David Graeber (New York, 1962) è un antropologo anarchico statunitense che insegna alla Goldsmiths University di Londra, ma è anche uno dei più attivi esponenti del movimento Occupy Wall Street. I suoi libri vendono in tutto il mondo decina di migliaia di copie alla settimana e David è diventato uno dei più ascoltati critici della società capitalista.

Un redattore de L’Anarchico è stato presentato a David dalle compagne e dai compagni della casa editrice Eleuthera, che ha pubblicato in Italia due libri di David: Critica della civiltà occidentale e Frammenti di antropologia anarchica. Vi consiglio senz’altro di leggerli.

Mentre mangiamo una pizza da asporto presso il Circolo dei Malfattori (che ringrazio per l’ospitalità) davanti ad una bottiglia di vino che David, a differenza mia, beve con molta moderazione, ci mettiamo a chiacchierare… Continua a leggere

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Isoliamo i violenti!

Stanotte scrivo per rallentare i maroni che mi girano come due eliche. Scusate l’incipit poco elegante ma dopo le ultime settimane di martellamento mediatico ho esaurito il bon ton. Sento che la costruzione di un’opinione pubblica ostile agli anarchici e a chi si ribella in generale sia funzionale a successivi eventi tragici che permettano di consolidare ulteriormente la svolta autoritaria ed antidemocratica che le élites di questo paese stanno concretizzando anche con il governo dei tecnocrati. Scrivo le poche righe che seguono per tutte le persone oggetto del bombardamento televisivo che vogliono riflettere ed uscire dal paese immaginario nel quale si muovono gli attori della politica, per entrare nel paese reale dove le persone autentiche sono costrette a lottare per sopravvivere.

Il movimento anarchico e i suoi militanti hanno subito nelle ultime settimane attacchi tra i più vigliacchi che si ricordino sia dal punto di vista mediatico che, soprattutto, dal punto di vista fisico, culminati con la caduta del compagno Luca Abbà dal traliccio sul quale si era arrampicato per protestare per l’esproprio del suo terreno in Valsusa, mentre era inseguito da due sbirri rocciatori che cercavano di farlo scendere con la forza. Le immagini girate dalla polizia dell’episodio sono state diffuse ai media tagliate ad arte e Luca è stato presentato da diversi organi di stampa come un “cretinetti” o un “esaltato”[1]mentre sono state sottaciute le gravi responsabilità delle forze del disordine statale che non hanno rispettato neanche i loro stessi regolamenti quando vietano di mettere in pericolo la vita dei manifestanti con interventi avventati e violenti.

La prima pagina de Il Giornale del 28/2

Tutti i telegiornali hanno continuato ad utilizzare con la stessa superficialità e scarsa professionalità ed indipendenza le “veline” della polizia creando l’immagine di un incosciente che si fulmina per sua imperizia e non perché inseguito dagli sbirri. Penso che di fronte a questo sia ampiamente giustificata l’ostilità che i manifestanti hanno dimostrato a questi strumenti nelle mani delle élites che sono i giornalisti italiani (fatte salve poche eccezioni).

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Educazione Libertaria: Spunti di Riflessione e di Lotta

La recente costituzione di un Collettivo Milanese per l’Educazione Libertaria (CMEL), soggetto promotore di un convegno/laboratorio molto interessante “Quando la Scuola Cambia” svoltosi il 5 febbraio del 2012 a Milano, mi ha dato lo slancio per riflettere sull’argomento. La partecipazione di pubblico al convegno è stata assolutamente sorprendente così come l’interesse suscitato dall’iniziativa anche al di là dei tradizionali ambiti libertari (su questo canale un estratto video). Spero, quindi, che su questi temi si possa sviluppare un dibattito ma, soprattutto, che si moltiplichino sul territorio nazionale iniziative analoghe.

Prendo spunto dalla definizione di educazione libertaria dal sito dell’omonima rete (Rete Educazione Libertaria o “REL”) per inserire qualche riflessione personale e da non addetto ai lavori, basata in parte sulla visione sviluppata da Ivan Illich, che spero possa essere utile ai fini dello sviluppo di una reale e diffusa lotta per la realizzazione di un’educazione totalmente nuova ed aperta a tutti:

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“Le Nostre Braccia” di Andrea Staid (di Elena Violato tratto da A Rivista Anarchica)

L’ottimo compagno Andrea Staid ha prodotto un nuovo libro sugli effetti dei fenomeni migratori sulla nostra società dal titolo “Le nostre braccia”, edito da Agenzia X. E’ un libro che offre spunti molto interessanti, incoraggiando l’ibridazione culturale e il meticciato come antidoto nei confronti dell’intolleranza. I meccanismi dello sfruttamento dei migranti e come questi si ripercuotano sul lavoro in generale sono decritti in modo molto chiaro nel libro che consiglio senz’altro di leggere e di far leggere soprattutto a quell* che non hanno ancora capito il gioco sporco che si gioca sulle spalle dei migranti. Mi è piaciuta molto la breve ma intensa recensione scritta da Elena Violato sul numero di febbraio di A Rivista Anarchica e ho chiesto ad Elena di potervela proporre:

“Lo sfruttamento dei Migranti ” di Elena Violato tratto da A Rivista Anarchica n.368 febbraio 2012.

Migranti, immigrati, stranieri, clandestini, rifugiati, richiedenti asilo, arabi, asiatici, africani, sudamericani… insomma Loro… e Noi. Continua a leggere

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Tutt* all’Incontro Anarchico Internazionale a St-Imier – Svizzera (Saint Imier)!

Durante una visita al CSOA Molino di Lugano, che colgo l’occasione di ringraziare per la bella giornata dedicata ai libri e per l’ottima ospitalità, sono venuto a conoscenza di un’importantissima iniziativa anarchica internazionale.

Dopo gli incontri anarchici internazionali di Venezia nel 1984 e di Barcelona nel 1993, si sentiva proprio la mancanza di un momento d’incontro e di riflessione politica volto a migliorare la nostra capacità di fare sistema a livello internazionale.

E il luogo è lo stesso del primo incontro anarchico internazionale 140 anni fa, dopo che Marx aveva fatto cacciare gli anarchici dalla Prima Internazionale Socialista. Saint Imier una ridente cittadina di 4.000 abitanti sulle montagne del giura svizzero. Le date sono dall’8 al 12 agosto 2012.

Manifesto dell'iniziativa

Inutile sottolineare che sarò presente all’iniziativa e spero che tant* altr* compagn* di lingua italiana e non non si lascino sfuggire questa occasione per ritrovarsi tutti insieme… Le premesse sono positive giacché quasi tutte le componenti dell’anarchismo organizzato sono fra i promotori o hanno già fornito la propria adesione. Migliaia di anarchici che vivono per diversi giorni in un villaggio autogestito che verrà costruito con l’aiuto di tutt* è un’esperienza che si fa una volta nella vita (se si è fortunati). Occorre anche mobilitarsi per raccogliere fondi che serviranno per l’organizzazione!!!

Ma lascerei la spiegazione al sito dei promotori e alla circolare d’invito internazionale di qualche giorno fa (corretti alcuni piccoli errori di traduzione):

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Dopo la manifestazione del 15 ottobre 2011…

E’ piuttosto triste riscontrare che le riflessioni pubblicate da L’Anarchico in vista della manifestazione siano state centrate: l’articolo di giovedì scorso è stato letto da moltissime persone (e consiglio di leggerlo a chi non l’avesse già fatto) e, ciò nonostante, al momento in cui scrivo, nessuno ha ancora avuto il cuore di lasciare commenti. La sensazione è che gli avvenimenti di sabato scorso abbiano lasciato l’amaro in bocca a molte persone che hanno a cuore la costruzione di un’alternativa alla società capitalista. In effetti, se avevo avuto la consapevolezza di potenziali problemi durante la manifestazione non ero arrivato ad immaginarmi che il riot organizzato da una componente del movimento fosse così estesa ed in grado di compromettere la conclusione del corteo e le attività programmate dai promotori.

Come già scritto prima della manifestazione, un grave errore del movimento anticrisi italiano è stato quello di permettere che il corteo fosse ampiamente strumentalizzato da componenti politiche del centrosinistra e della ex sinistra radicale che, evidentemente, non possono essere interessate ad un reale cambiamento del sistema attuale, poiché ne sono attori per il momento comprimari, ma che aspirano ad essere protagonisti. Prima del corteo, abbiamo dovuto sopportare le cariatidi della vecchia politica pontificare sulla manifestazione come fosse soltanto loro e, dopo gli scontri, li abbiamo visti applaudire gli stessi poliziotti che hanno sempre manganellato (o peggio) qualsiasi manifestazione, anche pacifica, in passato. Adesso alcuni di questi “compagni di strada” proclamano la loro collaborazione sul web per identificare quei “bastardi degli infiltrati” da far arrestare. Di Pietro è arrivato oggi a chiedere una nuova legge Reale, legge che garantiva il diritto delle forze dell’ordine a fare impiego di armi, estendeva il ricorso alla custodia preventiva anche in assenza di flagranza di reato e normava l’uso del casco e di altri elementi potenzialmente atti a non rendere riconoscibili i cittadini. Evidentemente, colpire i simboli del capitalismo e della repressione costituisce oggi il peccato più grave di lesa maestà nei confronti di quegli opportunisti che già pregustavano di capitalizzare la passeggiata romana in termini di voti alla prima occasione. Continua a leggere

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Riflessioni sulla manifestazione del 15 ottobre 2011

Finalmente, riprendiamo a confrontarci sull’attualità riflettendo sulla manifestazione del 15 ottobre a Roma. Premetto che L’Anarchico non è coinvolto nella fase organizzativa e, conseguentemente, questo articolo intende solo proporre delle riflessioni basate sulla percezione della realtà derivata da resoconti di terzi. In particolare, segnalo un breve articolo apparso su Black Blog e i comunicati rintracciabili sul sito Anarchaos. Inoltre, alcun* compagn* hanno condiviso le loro riflessioni in modo molto interessante sulle colonne di Umanità Nova. Quindi, mi piacerebbe che compagn* mi vengano in aiuto anche qui su L’Anarchico mettendo in evidenza eventuali lacune nel mio ragionamento e/o spunti anche critici.

Manifestazione degli Indignados spagnoli

Partiamo da una breve disamina del movimento degli indignados spagnoli (o Movimiento 15M) che, prendendo spunto dalla c.d. “primavera araba”[1] e dalla rivolte in Grecia, hanno occupato per diverso tempo le piazze spagnole a partire dal 15 maggio 2011 e hanno contribuito a diffondere la protesta contro l’attuale situazione politica internazionale in altri paesi occidentali. In tutto il mondo si assiste ad un risveglio delle classi che hanno subito maggiormente i danni del fallimento del capitalismo globale e i focolai di protesta hanno raggiunto, infine, anche gli Stati Uniti d’America ove il movimento Occupy Wall Street si sta allargando a macchia d’olio nelle ultime settimane. Continua a leggere

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Luigi Fabbri: un uomo da ricordare…

Luigi Fabbri

Dopo un periodo di assenza dovuto alla necessità di privilegiare attività nel mondo reale, ritorno a scrivere per ricordare Luigi Fabbri, uno dei tanti eroi dimenticati di questa Italia. L’occasione è la lettura di alcuni libri a lui dedicati negli ultimi anni e pubblicati dall’ottima casa editrice BFS, espressione della Biblioteca Franco Serantini di Pisa: partendo con l’affettuoso ricordo della figlia Luce “Luigi Fabbri. Storia di un uomo libero”, Pisa, BFS, 1996 e poi con i contributi di Roberto Giulianelli “Luigi Fabbri. Studi e documenti sull’anarchismo tra Otto e Novecento”, Pisa, BFS, 2005, Santi Fedele, “Luigi Fabbri: Un libertario contro il bolscevismo e il fascismo”, Pisa, BFS, 2006 e per finire con il volume curato da Maurizio Antonioli e Roberto GIULIANELLI, “Da Fabriano a Montevideo Luigi Fabbri: vita e idee di un intellettuale anarchico e antifascista”, 2006.

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Solidarietà a Michele e ai compagni di Spoleto

Questa vicenda incredibile dimostra che in Italia quando si parla di giustizia in realtà si intende qualcosa che con la giustizia non ha niente a che vedere. Michele, L’Anarchico vuole esprimerti tutta la solidarietà e l’affetto possibili e e sono certo che questa ingiusta condanna sarà un’occasione in più per tutti noi di lottare contro l’ingiustizia.

Lettera di Michele Fabiani tratta da Spoleto Online:

http://www.spoletonline.com/index.php?page=articolo&id=135801

Diari di Viaggio, 17 Maggio 2011 alle 10:13:26

MICHELE FABIANI CI SCRIVE: ‘LA NOSTRA CONDANNA COSÌ LEGGERA RAPPRESENTA UN SUSSULTO NELLA COSCIENZA DEI GIUDICI’

‘Sanno che siamo innocenti, ma hanno dovuto comunque dare soddisfazione politica a qualcuno’

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“L’Anarchico”: un bilancio del primo anno di attività

Come sanno le mie affezionate lettrici e lettori, da poco più di un anno questo blog è impegnato a stimolare pratiche di tipo libertario realizzabili qui ed ora, ma nella convinzione che occorra proporre anche riflessioni di tipo teorico, di tattica e strategia, al fine di articolare alternative credibili al contesto sociale e politico attuale, forse il peggiore della storia recente italiana. Continua a leggere

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Cronache anarchiche: Umanità Nova nella storia del ‘900

Il libro recentemente pubblicato da Zero in Condotta, Cronache anarchiche[1], è una raccolta di contributi di diversi autori sulla storia del periodico anarchico “Umanità Nova” (UN), nato nel 1920 come quotidiano diretto da Errico Malatesta e pubblicato ancora oggi in forma di settimanale. Particolarmente interessante è anche la possibilità di accedere ai numeri originali del giornale raccolti in due dvd allegati al libro. Continua a leggere

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Macnovicina: l’eccitante lotta di classe

Il titolo si riferisce all’omonimo romanzo[1] edito da ZIC (Edizioni Zero in Condotta) scritto da Alberto Piccitto, un compagno della Federazione Anarchica Milanese. Si tratta di
un’uscita inconsueta per una casa editrice che di solito pubblica saggistica di tendenza anarchica ma questa scorribanda nella narrativa può dirsi, a mio modesto avviso, assolutamente riuscita nonostante l’autore sia un esordiente e non certo un romanziere professionista. Mi è particolarmente piaciuto il formato tascabile e la grafica (di Mariella Bernardini). Continua a leggere

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Lo scandalo degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari

Un altro argomento sul quale gli anarchici hanno da sempre combattuto un’importantissima battaglia di libertà è il trattamento del disagio psichico da parte dell’autorità. In realtà, il trattamento psichiatrico in Italia non è riservato ai soli sofferenti di disturbi mentali: come ampiamente dimostrato, la psichiatria mantiene a tutt’oggi il suo ruolo di gestione del dissenso radicale e della sofferenza sociale. E questo ruolo lo svolge “prendendosi cura” anche di persone che le istituzioni non riescono a piegare con altri sistemi, a prescindere da qualsiasi considerazione relativa all’effettiva pericolosità sociale. La psichiatria è spesso associata all’abuso di sostanze che addormentino prima, sradicando poi, ogni deviazione umana dai percorsi imposti dalla società.

Come già raccontato in un precedente articolo, le vittime di questo sistema sono spesso innocui cittadini come il nostro compagno Francesco Mastrogiovanni, ucciso il 4 agosto 2009 nell’ospedale pubblico di Vallo della Lucania (SA) dopo più di tre giorni legato al letto di contenzione senza cibo né acqua. La morte è stata documentata dalle telecamere del reparto come potete vedere in questo precedente articolo de L’Anarchico ove è riportato uno stralcio della trasmissione Mi manda RAI3 dedicata all’argomento. Continua a leggere

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Se non ora quando… sempre!

Qualcun* delle mie/dei miei poch* (ma buon*) lettrici e lettori, mi ha sollecitato a scrivere per prendere una posizione rispetto alla grande manifestazione del 13 febbraio “Se non ora quando” partita da molte donne indignate dalla situazione femminile in Italia. Continua a leggere

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Presa diretta: occhi aperti sull’Italia di oggi

La situazione italiana sembra peggiorare di giorno in giorno. E non mi riferisco al comportamento dei potenti di turno che rispondono in stile bunga bunga alle sfide che il nostro paese deve affrontare per sopravvivere. L’incapacità dei governanti di ogni colore di realizzare una politica riformatrice è ampiamente rappresentata anche nei media mainstream, anche perché molti rappresentanti degli interessi economici che governano l’Italia sembrano cominciare a stufarsi degli eccessi da repubblica delle banane.

Vorrei invece trattare alcuni argomenti che si riflettono pesantemente sulla vita dei cittadini e che, invece, non trovano spazio sufficiente nelle analisi, neanche dei media alternativi. E lo voglio fare partendo dall’encomiabile lavoro del giornalista RAI Riccardo Iacona e dei suoi collaboratori nel programma RAI3 Presa Diretta. Continua a leggere

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Rivolte arabe: arriva Toni Negri…

Dopo aver cercato di inquadrare la situazione insurrezionale in medio oriente e aver cercato di metterla in relazione con la nostra realtà e con il ruolo dei libertari nel precedente contributo de L’Anarchico, riprendiamo l’argomento segnalando un recente articolo di Michael Hardt e Toni Negri sul quotidiano inglese The Guardian[1] che ha scatenato un certo dibattito anche in Italia. Per chi non conoscesse questi autori, rimando alla enorme quantità di materiale anche critico disponibile.

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Rivoluzioni possibili?

L’attualità delle ultime settimane riguardo alle rivolte nei paesi arabi, mi consente di ritornare su un argomento che ha riscosso molto interesse e dibattito sia su questo blog che nel movimento libertario in generale. La discussione sulla rivoluzione oggi, seguita all’interessante convegno organizzato dal collettivo Asperimenti e dal Centro Studi Libertari di Milano (oggetto di un precedente molto commentato resoconto su questo blog) è molto interessante e potrà contare sulla pubblicazione degli atti del Convegno avvenuta qualche giorno fa e disponibile per chi fosse interessato con la sottoscrizione di 5 euro per coprirne i costi di stampa[1]. Continua a leggere

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Qualche riflessione quasi attuale

Nelle ultime settimane sono successe molte cose sulle quali L’Anarchico è stato sollecitato da alcuni lettori a prendere una posizione. Passato un po’ di tempo per lasciare sedimentare le questioni, ecco le riflessioni sui primi due argomenti che, anche se un po’ in ritardo, spero possano chiarire una delle tante possibili posizioni anarchiche (la mia) e contribuire al dibattito.

Il 14 dicembre 2010, in corrispondenza con il voto di fiducia al governo Berlusconi, si sono registrati gravi scontri tra manifestanti e polizia in pieno centro di Roma, con una conseguente criminalizzazione del movimento degli studenti (componente maggioritaria tra i manifestanti, che comprendevano anche alcune sigle sindacali e i terremotati dell’Aquila).

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Rivoluzione? Reloaded

Come già dimostrato nell’articolo precedente il dibattito sul concetto di rivoluzione è antico quanto il movimento anarchico. Ciò nonostante, sembra non aver perso d’attualità e tuttora se ne parla: le compagne e dei compagni del Centro Studi Libertari-Archivio Giuseppe Pinelli e il collettivo Asperimenti di Milano hanno, infatti, organizzato un convegno dal titolo eloquente, “Rivoluzione?”, al quale ha potuto partecipare un corrispondente de “L’Anarchico”. Descriviamo quindi in modo non sequenziale e necessariamente personale l’andamento della giornata che ha visto la partecipazione attiva di molte compagne e compagni anarchici da tutta la penisola[1].

La trattazione del tema si è basata sulla classica contrapposizione (già presente nel pensiero malatestiano come descritto in precedenza[2]) tra il concetto di rivoluzione come processo evolutivo che muta radicalmente ma gradualmente i rapporti sociali, inserendo ed allargando gli elementi libertari all’interno di un contesto gerarchico, fino al punto in cui si producano cambiamenti irreversibili in senso anarchico e il punto di vista che sostiene, invece, la necessità di un evento rivoluzionario (insurrezionale) di massa al fine di poter porre le pre-condizioni per un mutamento sociale durevole. Queste due posizioni sono state rappresentate rispettivamente dagli interventi di Tomas Ibañez, compagno spagnolo autore dell’articolo “Addio alla rivoluzione” e dal compagno argentino Eduardo Colombo, autore dell’articolo “L’orizzonte dell’insurrezione”. I due invitati hanno riproposto un dibattito, in parte già affrontato alla metà degli anni ’80 del secolo scorso, in un contesto ricco di giovani interessati ad approfondire la questione.

Foto di Roberto Gimmi

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Rivoluzione oggi (o anche no?)

Chi ha avuto la pazienza di seguirmi nell’excursus tracciato in questo blog sul pensiero e la pratica anarchiche, avrà familiarizzato con alcuni dei principi guida dell’anarchismo storico e dei suoi sviluppi contemporanei. Al fine di contribuire al dibattito che si è sviluppato di recente nel movimento sul ruolo da assegnare alla rivoluzione per chi si professa anarchico, vorrei sviluppare questo tema partendo dal passato per arrivare ai giorni nostri. Partirei dal concetto storico di rivoluzione per noi anarchici che, è bene ricordarlo, siamo nati come movimento organizzato intorno alla metà dell’800, in corrispondenza della nascita il 28 settembre 1864 a Londra dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIL), meglio nota come (Prima) Internazionale Socialista, la quale creò i presupposti per i successivi fermenti rivoluzionari quali l’esperienza della Comune di Parigi (1871). Continua a leggere
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Proposta di strategia per costruire una società alternativa su basi libertarie

In questo blog si sono trattate sinteticamente le basi teoriche dell’anarchismo e alcune delle sue forme storiche di lotta per la libertà e l’emancipazione delle classi sociali inferiori[1]. Abbiamo anche accennato ad alcuni dei più recenti sviluppi nel pensiero e nella pratica anarchica[2] esplorando anche l’economia partecipativa come un possibile nuovo paradigma economico di stampo libertario[3]. Ora vorrei ragionare sulle possibilità dei libertari e degli anarchici di impattare sullo sviluppo di un mondo che si sta letteralmente autodistruggendo sotto l’influenza nefasta del capitalismo neoliberale. Questa strategia è focalizzata sull’Italia ed è aperta al contributo di tutti quelli che seriamente desiderano cambiare radicalmente la nostra società, non credono nella delega in bianco e nel circo elettorale. Astenersi perditempo, partiti e gruppi che aspirano alla poltrona.

Fino ad oggi, il movimento anarchico ha operato coerentemente con i principi anti elettoralistici all’interno dei movimenti cosiddetti antagonisti ovunque i principi libertari fossero minacciati da chi sta in alto e detiene il potere. Si ritrovano libertari ed anarchici in tutti i movimenti “di base” che lottano contro l’ingiustizia e la prevaricazione: esempi italiani sono le lotte contro le devastazioni ambientali (No TAV, No Nucleare, etc), il militarismo (No Dal Molin, No War, etc), la discriminazione e l’oppressione nei confronti dei migranti (No CPT/CIE, Comitati ed Assemblee Antirazziste, etc), l’influenza oscurantista della chiesa cattolica (No Vat, etc), l’oppressione nelle carceri e nella psichiatria (No TSO, etc) e il maltrattamento degli animali (Comitati Liberazione Animale, etc).

In questi movimenti di denuncia e di protesta, gli anarchici e i libertari costituiscono una componente assolutamente fondamentale, non soltanto in termini di numero degli attivisti: in molti casi, il contributo dei libertari ha favorito una maturazione dal punto di vista politico generale di attività che per molti dei partecipanti partono con una visuale limitata al problema contingente che ha fatto sorgere il comitato[4]. I compagni che partecipano a questi movimenti giocano un ruolo fondamentale nel contrastare quegli elementi che mirano a strumentalizzare le attività di questi comitati di cittadini ai fini elettoralistici dei propri partiti o liste (civiche e simili). Quindi, l’attivismo “di denuncia e di protesta” ci vede da sempre in prima fila, anche insieme a compagni di strada eterogenei, e questo è coerente con la nostra storia. Continua a leggere

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I morti non sono tutti uguali. Un ricordo di Franco Pasello…

Sabato mattina 9 ottobre 2010: alla sveglia la radio ci avverte che anche oggi in Afghanistan hanno sparato sui militari italiani in cosiddetta “missione di pace”. Una bomba rudimentale ha fatto fuori quattro alpini della Brigata Julia. Quattro giovani che facevano il loro sporco lavoro. Magari erano anche convinti dalla propaganda militarista che i loro sforzi erano tesi a migliorare le condizioni di vita del popolo afgano, ridotto alla miseria più nera dagli interessi degli stati ricchi che sul suo suolo si combattono da sempre. Non mi sono mai stati simpatici i militari e ovviamente combatto la logica guerrafondaia, soprattutto quando giustifica la guerra vestendola con una falsa veste umanitaria. Penso anche che i ragazzi che entrano nell’esercito avrebbero potuto e dovuto fare scelte diverse e che il militare o il poliziotto non sono lavori che si possono fare per campare, in assenza di alternative valide. Ma so per esperienza che il lavoro non sempre si può scegliere e, del resto, la morte è un affare ancora più antipatico quando si muore sul lavoro. Chiaramente, i militari sono avvantaggiati nella morte rispetto agli altri perché diventano eroi con il funerale di stato, le autorità, il sostegno alle famiglie…

Pensando a queste cose, mi arriva la notizia che nella mattinata improvvisamente se n’è andato un compagno ed un amico, Franco Pasello, veneto di nascita e milanese (di Sesto San Giovanni) d’adozione. Ero molto legato a Franco anche perché era stato lui a regalarmi le prime riviste anarchiche della mia vita, un mercoledì di vent’anni fa alla stazione di Cadorna (dove lui dagli anni ’70 ad oggi faceva vendita militante ogni settimana). Negli ultimi anni, il nostro rapporto si è fatto ancora più profondo e non so più quante volte abbiamo passato serate e giornate insieme. Era un anarchico che si definiva “individualista”, con un profondo senso della responsabilità coniugato ad una sensibilità che sapeva relazionarsi con tutte le componenti (anche organizzate) dell’anarchismo. Lui c’era sempre. In ogni occasione in cui il suo apporto poteva essere utile e senza bisogno di doverglielo chiedere. Continua a leggere

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Anarchici alla sbarra

Uno degli scopi di questo articolo è quello di consigliare la lettura del bel libro di Vincenzo Mantovani, storico di formazione ma convertitosi alla letteratura e al giornalismo e, oggi, apprezzato romanziere e traduttore di letteratura anglosassone. Il voluminoso tomo (edito da Il Saggiatore-Net) che da il titolo a questo articolo ha un prezzo accessibile (14,50 Euro) e narra dell’attentato effettuato da un piccolo gruppo di simpatizzanti anarchici al Teatro Diana di Milano (1921). Il lavoro è basato sulla scrupolosa ricostruzione degli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale, attraverso fonti storiche e giornalistiche riportate con acume e sensibilità politica e letteraria e rappresenta la riedizione di un lavoro effettuato negli anni ’70 (“Mazurka Blu”), sull’onda dello sdegno seguito al tentativo di addossare agli anarchici la responsabilità della strage di Piazza Fontana. Continua a leggere

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Economia e Anarchia

Partiamo da una definizione del concetto di economia allontanandoci da una delle possibili definizioni spesso usate dagli anarchici ovvero il concetto di economia come sinonimo di economia capitalistica[1]. In questo senso, le proposte anarchiche sono state spesso identificate come tentativi volti al superamento dell’economia. Luciano Lanza[2] riassume bene questo concetto ribadendo che “parlare di teoria anarchica ed economia significa descrivere più un’assenza che una presenza. Nell’immaginario anarchico la rivoluzione sociale avrebbe fatto piazza pulita di tutti i problemi economici: la nuova società non avrebbe conosciuto economia, in quanto scienza della società del dominio”[3].

Concordo sul fatto che lo studio dell’economia sia nato e cresciuto parallelamente allo sviluppo del capitalismo e che lo studio dell’economia assuma naturalmente il ruolo politico di motivare le scelte di gestione dell’attività economica giustificando, al limite, un sistema piuttosto che un altro[4]. Ritengo però importante rendere più neutro il concetto di economia considerandola semplicemente come lo studio del sistema economico, ovvero, del sistema complesso che sovrintende alla produzione e al consumo di beni e servizi funzionali alla società.

Come già ricordato, dall’economia discendono aspetti fondamentali di politica economica che possono riguardare ad esempio la distribuzione delle ricchezze in un dato sistema economico e, quindi, l’economia e la politica nel mondo moderno si trovano in stretto collegamento. D’altra parte, produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi costituisce una basilare attività umana che occorre studiare a prescindere dal sistema economico prevalente in un dato momento storico anche allo scopo di identificare e studiare le alternative potenziali. Continua a leggere

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Giustizia per Franco Mastrogiovanni

Dal sito del Comitato Verità e Giustizia per Franco:

LAGER PSICHIATRICO

Mura che occultate
L´infamia contro l´umanità
Mura omertose
Mura impregnate di violenza e di terrore
Di grida e di dolore
Che siate di pietra viva o di cemento
Non ascoltate nessun lamento
Sordi ad ogni implorazione
Ad ogni preghiera
Ostinate nel vostro silenzio
Guardate indifferenti
Oltre la sofferenza

Sabatino Catapano

Caso Mastrogiovanni a Mi Manda Rai3

Articolo inviato a Umanità Nova di Angelo Pagliaro – 10 Aprile 2010

Caso Mastrogiovanni: proiettato, a “Mi manda rai tre”, il video dell’orrore
Venerdì 9 aprile, alle 21.10, la trasmissione televisiva “Mi manda Rai tre”, condotta con grande professionalità dal giornalista Andrea Vianello, ha presentato, al pubblico nazionale, la triste vicenda di Francesco Mastrogiovanni. Continua a leggere

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Quando L’Anarchia Verrà

Nel mese di marzo la trasmissione RAI “La Storia Siamo Noi” condotta da Giovanni Minoli ha dedicato una puntata notturna al movimento anarchico italiano: in un momento in cui l’astensionismo elettorale (cavallo di battaglia storico degli anarchici) ha conquistato la maggioranza relativa degli italiani alle recenti elezioni regionali, anche la RAI di regime sente l’esigenza di dedicare un’oretta all’anarchismo anche se solo all’1,10 di notte.

Onestamente, il profilo della trasmissione è stato molto apprezzabile e già il fatto di aver trasmesso ampi spezzoni di un documentario recentissimo prodotto da Macine Film di Imola con parecchi anarchici che parlano in prima persona costituisce una novità importante nella situazione di totale disinformazione televisiva sul nostro movimento.

La trasmissione merita davvero di essere vista integralmente e la puntata è stata caricata con un mese di ritardo sul sito della RAI all’indirizzo: http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo.aspx?id=2249

Per chi volesse farsi un’idea del contenuto ecco un trailer da You Tube luogo dove sono condivisibili con amici e conoscenti tutte le 7 sezioni (meno di 10 minuti ciascuna) di cui è composta la puntata (totale circa 50 minuti comunque trovate la playlist in fondo a questo articolo):


Tanto per procedere nella scoperta degli anarchici “famosi” scopro che oltre a Pino Cacucci del quale si sapeva anche Ascanio Celestini e (udite udite) anche il premio Nobel Dario Fo nonostante la candidatura a sindaco di Milano sostenuto dalla sinistra (ma, coerentemente, non dagli anarchici) si definisce anarchico. Il mondo è bello perché è vario…

Ecco il link a tutti gli spezzoni del documentario perché possiate condividerli con tutti i vostri contatti…

http://www.youtube.com/user/lanarchico#grid/user/57CFD09E7AAC5ECC

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Spunti di riflessione anarchici per una nuova società: Comunalismo e Municipalismo

Va premesso che esistono numerose sensibilità diverse nel pensiero anarchico e che, quindi, una sintesi necessariamente breve come quella che sto provando a fare rispecchia il mio personale punto di vista e non deve considerarsi esaustiva. Abbiamo affrontato il Programma Anarchico del 1919 come base ideologica, all’epoca condivisa dalla stragrande maggioranza del movimento anarchico di lingua italiana e, a questo punto, dobbiamo percorrere idealmente la strada dell’aggiornamento dei principi nel corso del ‘900 per verificare la possibilità di costruire un quadro utile per capire la società attuale e condividere alcune ipotesi di cambiamento. Continua a leggere

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Proposte per cambiare il mondo: il Programma Anarchico

Nell’articolo precedente ho accennato ad una critica del sistema capitalista, anche nella sua versione meritocratica, dimostrando che affidare il controllo della società ad una minoranza per quanto “bene” selezionata porta inevitabilmente allo sfruttamento delle masse e al perpetuarsi dell’élite dei potenti. Spero anche di aver dimostrato indirettamente che anche la meritocrazia così come l’aristocrazia, la plutocrazia etc sono incompatibili non soltanto con il pensiero anarchico ma anche con la vera democrazia ovvero con il governo del popolo. D’altra parte, la demolizione delle logiche che governano l’esistente costituisce soltanto l’inizio della costruzione di una società diversa ed è, quindi, ancora più importante dettagliare i princìpi alternativi, che possono costituire la base per una nuova società anarchica di liberi ed eguali. Continua a leggere

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Il capitalismo tra ineguaglianza e meritocrazia

Che la sensibilità libertaria e lo spirito anarchicheggiante siano abbastanza diffusi nella società odierna, anche tra personaggi noti, è un dato già trattato negli articoli precedenti. E’ altrettanto innegabile che il senso autentico dell’anarchia sia per molte persone abbastanza oscuro e una migliore conoscenza dell’ideologia anarchica non sia agevolata dall’atteggiamento ostile dimostrato dai mezzi d’informazione di massa. Giornali, televisioni, radio e simili sono proprietà dei potenti che l’anarchismo vorrebbe eliminare quindi che loro ci combattano con qualsiasi mezzo sembra piuttosto normale. E’ meno normale ed accettabile che le loro posizioni vengano spacciate per verità oggettive e che le loro illazioni siano considerate prove inoppugnabili. Questo spazio nasce proprio per proporre una possibile chiave di lettura anarchica al fine di interpretare i fenomeni della nostra società e, possibilmente, promuovere un cambiamento. Continua a leggere

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L’Anarchia, De Andrè, Morgan e…

Fabrizio De André che oltre a un’adesione ideale ha più volte fornito supporto anche economico al movimento e la Fondazione che porta il suo nome ancora oggi contribuisce a sostenere A Rivista Anarchica che distribuisce alcuni prodotti legati o ispirati a Fabrizio anche in collaborazione con la Fondazione omonima. Fabrizio ha più volte dichiarato “d’essere un libertario” e come “l’anarchismo sia un perfezionamento della democrazia”[1] e sintetizzando così la sua posizione: “Aspetterò domani, dopodomani e magari cent’anni ancora finché la signora Libertà e la signorina Anarchia verranno considerate dalla maggioranza dei miei simili come la migliore forma possibile di convivenza civile, non dimenticando che in Europa, ancora verso la metà del Settecento, le istituzioni repubblicane erano considerate utopia”[2]. Certamente Fabrizio non è stato un anarchico militante ma ci ha senz’altro nutrito di ottima musica e di una sensibilità libertaria autentica. Continua a leggere

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Perché è nato “L’Anarchico”…

Da parecchio tempo pensavo di attivare uno spazio dove esprimere un pensiero libero e libertario e, quindi, anarchico e condividere con chi avrà pazienza ed interesse per leggere queste pagine alcune riflessioni sulla società in cui viviamo e sui problemi della nostra società. Con lo scopo primario di contribuire a cercare delle soluzioni pratiche…

Siccome le considerazioni successive potrebbero sembrare seriose comincio col raccontarvi il divertente e paradossale motivo scatenante che mi ha definitivamente convinto a concretizzare quest’idea. Qualche giorno fa, mi è capitato di vedere Francesco Facchinetti aka DJ Francesco ospite del programma “Parla con Me” di Serena Dandini che ha dichiarato testualmente di essere “vissuto un po’ da anarchico” come anche riportato dall’ultimo suo libro. Questa per me è stata la classica “goccia che fa traboccare il vaso” visto che l’utilizzo della parola “anarchico” per definirsi mi è sembrata, nel suo caso specifico, decisamente a sproposito. Continua a leggere

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