Giustizia per Franco Mastrogiovanni

Dal sito del Comitato Verità e Giustizia per Franco:

LAGER PSICHIATRICO

Mura che occultate
L´infamia contro l´umanità
Mura omertose
Mura impregnate di violenza e di terrore
Di grida e di dolore
Che siate di pietra viva o di cemento
Non ascoltate nessun lamento
Sordi ad ogni implorazione
Ad ogni preghiera
Ostinate nel vostro silenzio
Guardate indifferenti
Oltre la sofferenza

Sabatino Catapano

http://vimeo.com/10821961

Caso Mastrogiovanni a Mi Manda Rai3

Articolo inviato a Umanità Nova di Angelo Pagliaro – 10 Aprile 2010

Caso Mastrogiovanni: proiettato, a “Mi manda rai tre”, il video dell’orrore
Venerdì 9 aprile, alle 21.10, la trasmissione televisiva “Mi manda Rai tre”, condotta con grande professionalità dal giornalista Andrea Vianello, ha presentato, al pubblico nazionale, la triste vicenda di Francesco Mastrogiovanni.

Nel corso della trasmissione, alla quale hanno partecipato la nipote di Franco, Grazia Serra, la sorella Caterina con il marito Vincenzo Serra e l’avvocato Caterina Mastrogiovanni D’Aiuto (legale della famiglia) è stato proiettato una parte significativa del video girato dal sistema interno di sorveglianza del reparto di psichiatria dell’Ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. Il video racconta, minuto dopo minuto, le atroci sofferenze e la morte del maestro 58enne, di Castelnuovo Cilento (SA), avvenuta per edema polmonare lo scorso 4 agosto, dopo aver trascorso più di 80 ore, legato mani e piedi ad un letto dell’ospedale, senza essere adeguatamente nutrito, senza assistenza e controlli sanitari, soggetto a una “sconcertante sequela di abusi”. Il maestro entra in reparto in barella già sedato, dopo circa un’ora dal suo ingresso, viene legato al letto mentre dorme pesantemente. La sua condotta nei confronti del personale, come si vede dal video, è normalissima e per nulla giustificatrice di misure estreme di contenzione fisica. Franco, dopo aver mangiato qualcosa, è talmente sedato che non si rende nemmeno conto che viene legato alle braccia e alle caviglie. Viene lasciato completamente solo giorno e notte, non c’è traccia di monitoraggio delle funzioni vitali, di visite mediche, di rispetto del protocollo in materia di contenzione fisica. Soltanto rarissime flebo e nulla di più! Il video mostra una persona che soffre per circa quattro giorni (con evidenti difficoltà respiratorie) e soltanto dopo oltre 6 ore dalla morte – avvenuta in completa solitudine – si cerca di rianimarla. A visionare, per la prima volta il video, in collegamento dagli studi RAI di Napoli, in rappresentanza dell’Asl, il dott. Luigi Pizza che, con notevole imbarazzo, ha cercato di rispondere alla domande incalzanti, avanzate, con grande dignità e fermezza, da Grazia Serra. A dir poco sconcertanti le motivazioni addotte dagli avvocati difensori nel tentativo di motivare l’immotivabile a difesa dei loro assistiti i quali, è bene ricordarlo, sono imputati di sequestro di persona, morte come conseguenza di un altro delitto e falso ideologico, nel processo che comincerà il 28 giugno presso il Tribunale di Vallo della Lucania. Il conduttore, Vianello, ha sottolineato più volte il trattamento disumano riservato al maestro e ha censurato il comportamento degli infermieri che avevano l’obbligo umano e professionale di intervenire per alleviare le sofferenze del paziente e segnalare ai medici la condizione di «un uomo sofferente e in palese difficoltà respiratoria». Il gip di Vallo della Lucania, Nicola Marrone, ha deciso di mandare a giudizio immediato i medici e gli infermieri coinvolti nella vicenda della morte di Francesco Mastrogiovanni mentre il reparto di psichiatria del “San Luca” resta chiuso. Allo stato attuale i 18 sanitari imputati, dopo la decisione del Tribunale del Riesame di Salerno che di fatto li ha reintegrati alla professione, sono impiegati nella varie strutture del territorio. Ricordiamo inoltre, perché nella trasmissione RAI non se n’è parlato, che durante la presa visione del video, da parte della magistratura, è stato possibile risalire anche agli abusi perpetrati contro un altro paziente che si trovava nella stessa stanza di Franco: Giuseppe Mancoletti il quale ricoveratosi spontaneamente è stato legato e privato, per ore, della libertà personale. Angelo Pagliaro

=================================================================
E-mail di Natascia, figlia di Giuseppe Casu (sessantenne sardo morto in condizioni analoghe a quelle di Francesco Mastrogiovanni)

Buon giorno, mi chiamo Natascia, ho 29 anni, e tre anni fa mio padre è morto legato nel suo letto dell’ spd di cagliari, dove è rimasto per lunghi 7 giorni…oltre che pesantemente sedato…sono sparite le sue parte anatomiche, sostituite con quelle di un altro uomo…il tso è stato documento con 65 scatti…che possediamo…un giallo nel giallo, che una persona pensa si possa solo immaginare e non vivere..
Detto questo, ammetto di aver esitato nel vedere il servizio sulla morte di Franco, perchè ricorda molto la sorte toccata anche a mio padre, che stava per compiere 60 anni!…ma ieri mi sono decisa a guardarlo bene…è inutile dire che non ho dormito…io ho potuto vedere mio padre quasi tutti i giorni…legato, un panno…niente cibo…ma basta parlare di questo…
Le scrivo perchè ho capito che siete solo all’inizio di un “calvario” giudiziario che io seguo da tre anni…in tre processi penali distinti…la avviso che sarà dura stare in tribunale, cercare di mantenere il sangue freddo…di tutto, le dico che questa è una delle parti più pesanti e dolorose, è come rivivere costantemente quella morte…
Sarà dura, ma non bisogna mollare, perchè i nostri cari non tornano in vita, ma in ballo c’è la vita di tante persone che meritano, hanno il diritto ad un servizio di cura, non di tortura!
Perchè ogni giorno, in tutta italia, si legano anche anziani, bambini oltre che figli di nessuno disagiati mentale!
Per questo parlo in mezzo alla gente, racconto la mia storia, insieme al comitato cittadino nato per sostenermi nella ricerca lotta alla verità e alla giustizia…e cercheremo di far circolare il più possibile il servizio affinchè la gente si svegli, e possa capire che una morte, anche di uno sconosciuto qualsiasi, deve riguardare interessare, essere affare di tutti!
Le mando un forte abbraccio, le mie più sentite condoglianze…Buona giornata, Natascia Casu

Questa voce è stata pubblicata in Ricordi e contrassegnata con , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.