Come sanno le mie affezionate lettrici e lettori, da poco più di un anno questo blog è impegnato a stimolare pratiche di tipo libertario realizzabili qui ed ora, ma nella convinzione che occorra proporre anche riflessioni di tipo teorico, di tattica e strategia, al fine di articolare alternative credibili al contesto sociale e politico attuale, forse il peggiore della storia recente italiana.
Quindi, abbiamo trattato diversi argomenti partendo dalle motivazioni dell’apertura di questo spazio di confronto nel contesto libertario ed anarchico (Perché è nato “L’Anarchico”… e L’Anarchia, De Andrè, Morgan e…) e per descrivere poi alcuni dei guasti del capitalismo (Il capitalismo tra ineguaglianza e meritocrazia) opponendo al sistema attuale le proposte di cambiamento sociale degli anarchici agli albori del ‘900 (Proposte per cambiare il mondo: il Programma Anarchico) e ai giorni nostri (Spunti di riflessione anarchici per una nuova società: Comunalismo e Municipalismo, Economia e Anarchia e Proposta di strategia per costruire una società alternativa su basi libertarie).
Su questo filo di ragionamento si è innestata la discussione relativa al concetto di rivoluzione[1] e a come la rivoluzione si possa eventualmente raccordare al pensiero e alle pratiche anarchiche (Rivoluzione oggi (o anche no?) e Rivoluzione? Reloaded). E visto che il dibattito sulla rivoluzione sembrava a qualcun* dei lettori troppo teorico e lontano dal nostro orizzonte politico, il contesto internazionale ci ha fornito spunti di riflessione molto pragmatici attraverso le rivolte generalizzatesi nel mondo arabo (Rivoluzioni possibili? e Rivolte arabe: arriva Toni Negri…).
Una piccola serie di articoli, destinata senz’altro a continuare in futuro, riguarda il disastroso contesto italiano nel quale siamo costretti a vivere (Qualche riflessione quasi attuale, Presa diretta: occhi aperti sull’Italia di oggi, Se non ora quando… sempre! e Lo scandalo degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari).
Un’altra delle attività de “L’Anarchico” riguarda le recensioni tra le quali ricordiamo quella relativa al filmato trasmesso dalla RAI Quando L’Anarchia Verrà e i libri: Anarchici alla sbarra, Macnovicina: l’eccitante lotta di classe e Cronache anarchiche: Umanità Nova nella storia del ‘900.
Ultima tipologia di articoli, ma non in ordine d’importanza, è quella legata al ricordo di alcuni compagni che ci hanno lasciato: Francesco Mastrogiovanni (Giustizia per Franco Mastrogiovanni), Franco Pasello (I morti non sono tutti uguali. Un ricordo di Franco Pasello…) e Gigi Di Lembo (Cronache anarchiche: Umanità Nova nella storia del ‘900).
Nel primo anno di vita del blog, si è deciso di privilegiare i contenuti costruendo un percorso che potesse avvicinare persone stanche di vivere in questa società ai principi libertari ed alle pratiche anarchiche. Nonostante il blog sia stato, finora, poco pubblicizzato all’interno del movimento, l’interesse nei confronti dei contenuti è andato costantemente aumentando e questo è confortante. L’aspetto ancora più importante è che il blog ha attratto lettrici e lettori appassionati che hanno condiviso riflessioni molto interessanti e che spero possano suscitare dibattiti e azioni anche nel mondo reale. Il ringraziamento va, quindi, a tutte le lettrici e i lettori che spero possano continuare a partecipare alla vita del blog e a condividerlo con i propri contatti.
Al fine di agevolare la possibilità di condividere gli articoli pubblicati sul blog, è stato appena creato un collegamento al blog su Twitter (cercate @Lanarchico) e su Facebook (http://www.facebook.com/pages/LAnarchico-Blog/207821842569659?sk=wall) per chi eventualmente utilizzasse questi strumenti e volesse seguirci anche su queste piattaforme.
Siamo consapevoli come questi strumenti siano, per molti versi, lungi dai nostri principi libertari ma, siccome molte compagne, compagni e gruppi anarchici li utilizzano per veicolare più facilmente i propri contenuti, anche L’Anarchico si è deciso a dare questa opportunità ulteriore di comunicazione ed interazione ai propri lettori. Ovviamente, anche su queste piattaforme ci auguriamo che vorrete condividere le vostre letture con i vostri contatti perché si allarghi l’influenza dei principi e delle pratiche libertarie anche al di la del movimento specifico.
Rimane ovviamente ferma la possibilità di chi non intendesse utilizzare questi strumenti di ignorarli totalmente, visto che si è deciso di non incorporare alcun codice di questo tipo nel blog stesso. Quindi, in uno spirito di libertà queste sono opzioni ma la decisione se usarle o meno dipende solo da voi.
[1] La discussione era stata avviata in un convegno dal titolo “Rivoluzione?” organizzato dalle compagne e dai compagni del Centro Studi Libertari-Archivio Giuseppe Pinelli (centrostudi@centrostudilibertari.it Tel: +39 02 2846923) e il collettivo Asperimenti (http://asperimenti.noblogs.org, esperimenti@paranoici.org) di Milano. Tra l’altro, vi segnalo che è disponibile il libro tratto dal convegno e lo potete richiedere agli organizzatori.